Ernia del disco
L’ernia del disco è una lesione del disco cartilagineo intervertebrale
L’ernia del disco definita anche come protrusione discale, consiste nella rottura di un disco vertebrale che, aprendosi, causa la fuoriuscita di materiale discale che va a comprimere i nervi della colonna vertebrale circostanti.
I tessuti presenti tra le ossa della colonna vertebrale sono chiamati "dischi intervertebrali" e sono composti da una porzione centrale a consistenza più molle e gelatinosa, il nucleo polposo, e da un rivestimento esterno, l'anello fibroso.
I dischi intervertebrali con il loro triplice ruolo di ammortizzatori, stabilizzatori e distanziatori vertebrali, contribuiscono al corretto movimento delle vertebre tra le quali si trovano. Quando il rivestimento esterno del disco si rompe, il nucleo polposo può fuoriuscire dalla propria sede causando un erniazione del disco.
La Società Italiana di Ortopedia (SIOT) afferma che “…il primo trattamento da effettuare è quello conservativo”. Ritiene inoltre che: “un percorso riabilitavo con esercizi terapeutici possa essere un’opzione da considerare nel trattamento dei pazienti con disturbi lievi o moderati nella radicolopatia da ernia discale.”
Le ricerche epidemiologiche, seppur non sempre concordi, dicono che:
- l’ernia discale è la prima causa di lombosciatalgia o cervicobrachialgia
- l’ernia discale può essere del tutto asintomatica
- le ernie discali sono presenti in soggetti asintomatici con un’incidenza oscillante dal 20% al 40%, per le ernie contenute, e dall’1% al 18% per le ernie espulse
- l’età più colpita va dai 30 ai 50 anni, con un picco intorno ai 40, ma l’ernia discale può prodursi anche nei giovani e nei soggetti anziani
- a livello lombare in oltre il 90% dei casi i livelli colpiti sono L4-L5 e L5-S1
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